21 Nov
21Nov

“Ho sognato che camminavo a fatica, molto lentamente, perché avevo sulle spalle uno zaino pieno di pietre”.
Cos’è la depressione e da dove nasce? Tristezza e depressione sono la stessa cosa? La depressione è una condizione naturale presente in tutti gli esseri umani o è una patologia? In tal caso, esiste una cura?

Nelle depressioni minori si riscontra una storia personale in cui sono prevalsi rapporti carenti che hanno portato allo sviluppo di affetti alterati, rabbia e odio prevalentemente rivolti verso se stessi, che possono manifestarsi con autolesionismi di vario genere: uso di alcol e cannabis in forma di automedicazione, ingrassamenti o dimagrimenti, abbandono degli studi, rapporti con l’altro sesso poco gratificanti e deludenti.
Una ragazza di 23 anni venne in terapia a seguito di un blocco negli studi in corrispondenza dell’ultimo esame del corso di laurea. Piangeva e raccontava della paura di non farcela. Si rendeva perfettamente conto che le mancava qualcosa, una forza che le permettesse di affrontare quello che poteva realmente realizzare. Il blocco negli studi era un vero e proprio sintomo di una situazione depressiva nascosta per anni.
Una caratteristica comune della depressione maggiore e minore, presente soprattutto nelle donne, è il vedersi brutte, il non piacersi anche fisicamente nonostante l’aspetto possa essere assolutamente gradevole. In questi casi il problema non è legato alle fattezze fisiche ma alla realtà interna, in cui predominano affetti negativi.
Una bellissima ragazza, che da poco partecipava a un piccolo gruppo terapeutico, racconto’ un sogno: “Vedevo il mio seno cadente e svuotato...”. È necessario con queste pazienti interpretare la loro bruttezza psichica come impossibilità di concepire un rapporto interumano in cui si dia e si prenda qualcosa (seno svuotato). Richiami consolatori alla ineccepibile realtà fisica sono dannosi: va evidenziata una perdita dell’immagine interna da affrontare nell’ambito del rapporto terapeutico.
Anche in questa forma depressiva si intrecciano sintomi psichici e somatici a sottolineare il fatto che il corpo per il depresso ha un’importanza fondamentale. Tipico è l’affaticamento nell’affrontare le normali attività quotidiane che però non vengono disattese, nel senso che spesso questi pazienti raccontano di tornare a casa, dopo una giornata di lavoro, stremati e con una stanchezza a loro prima sconosciuta. Non mancano sintomi fisici come tosse secca, fame d’aria, difficoltà respiratorie, alterazioni del battito cardiaco, disturbi gastrici e intestinali, mal di testa.
A volte la depressione si esprime solo con malesseri somatici, senza che ci sia un vissuto o un comportamento chiaramente depressivo. In questi casi c’è un’enorme difficoltà a esprimere e comunicare i propri vissuti emozionali, che vengono trasferiti a livello fisico in forme varie, dalla cefalea alla fibromialgia al colon irritabile ecc. Non di rado specialisti neurologi o di medicina interna prescrivono una psicoterapia per i loro pazienti dei cui disturbi, non avendo trovato cause organiche, ipotizzano una componente psichica importante.
Un’ adolescente racconto’ in terapia di svenire in momenti nei quali sarebbe voluta sparire, ossia quando i genitori litigavano davanti a lei: “Una volta sono svenuta, a tavola, su un piatto di tortellini”.
Quindi è importante evidenziare che la malattia depressiva ha molte facce, spesso si presenta in maniera insidiosa e non sempre gli aspetti più eclatanti e riconoscibili (umore deflesso, mancanza di energia, improponibilità del futuro, sensi di colpa) si manifestano chiaramente nell’ambito dei primi colloqui psicoterapeutici.
Come nel caso di Anna, che giunge al colloquio con una richiesta di psicoterapia per uno stato di ansia, insorto da alcuni mesi, senza evidenti segni depressivi; è vivace nel raccontare la sua storia, caratterizzata da un rapporto quasi inesistente con la madre e dalla morte del padre in giovane età.
Sembra forte, piena di iniziative volte a dare un aiuto nel sociale. Lavora tantissimo, si occupa di molte cose, la domenica fa volontariato e nei ritagli di tempo si concede una storia d’amore con un uomo sposato. Tuttavia, l’abbandono dell’amante, del tutto prevedibile e atteso, quasi ovvio, scatena e smaschera la depressione con il suo corredo di sintomi: difficoltà a prendere sonno, tipica della depressione minore, accompagnata da umore triste, facilità al pianto e perdita di quella gaiezza che lei stessa poi definisce una maschera: “ Ho sempre sentito che mancava qualcosa dentro di me ma per non provare questo dolore preferivo impegnare la mia mente e il mio fisico in attività che mi gratificassero”.
I pazienti presentano anche il “sentimento della perdita del sentimento” che genera quella sensazione di perdita della capacità di amare che nella depressione minore si cerca di tamponare, di mimetizzare in vari modi. A volte lavorano troppo, trovano impegni per tutta la giornata in modo da non pensare o hanno rapporti con l’altro sesso che servono a riempire il vuoto. Come Anna, che cercava di soffocare il suo malessere con una relazione in cui il partner fungeva da stampella; quando lui l’ha lasciata, è apparso il fantasma della depressione.
Causa della depressione è la realtà umana impoverita del malato, è l’odio che prova verso se stesso e verso gli altri, migliori di lui, è l’invidia, è la sua anaffettivita’ che, ovviamente, può assumere vari livelli di gravità. Tutto questo diventa per lui un peso opprimente, che gli scatena grandi sensi di colpa e pensieri coscienti tutti incentrati sulla sua incapacità, sulla sua bruttezza, sul futuro senza speranza, su quanto lui sia deludente con tutti. Una costante autocritica eccessiva e schiacciante che non lo lascia vivere e che, nei casi più gravi,conduce a una disperazione tale da indurlo al suicidio, o a scivolare verso dimensioni di freddezza, cioè di ulteriore impoverimento affettivo.
La depressione si cura perché è una malattia della mente e come tale può essere affrontata attraverso la psicoterapia. Nell’ambito della relazione terapeutica, si dovrà indagare la lesione della immagine interna del paziente che è la causa di tutta la sua disperazione.

( Testo “Depressione” L’Asino d’oro edizioni)

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